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Alessandro, la sua vita una sorprendente differenza

Non occorre tutta una vita o l’intera sceneggiature di un film come ‘Rain man’ per accorgersi di quanto sia straordinaria la vicenda umana di certe eccezionali creature. Con Alessandro, basta trascorrere pochi minuti, per scoprire come dietro a un personaggio imprevedibile, con la testa costantemente fra le nuvole, prende forma una vitalità che contamina di dolcezza. Può sembrare banale andare in edicola, tutti i mercoledì, a comprare la rivista di 'Papa Francesco', sognare di incontrarlo, collezionare le sue immagini che appaiono sui giornali come fossero tesori, tuttavia non è poi così banale accorgersi che quella ritualità, che si replica nella culla di una piccola comunità, è il segno, il canovaccio che conduce a qualcosa che sta per verificarsi per davvero. Può accadere infatti un po' così, come per incanto, che se qualcosa la desideri per davvero, sta già man mano accadendo. 

 

Ecco Alessandro e la sua storia. Non è la straordinaria e stravagante avventura di una persona affetta da una patologia come l’autismo, ma la vicenda di una intera comunità che, nella semplicità di gesti, nella riproposizione di una tradizione di generosità, mitezza e senso di accoglienza, senza neppure accorgersene o imporselo, ha reso la vita di Alessandro come tra le più meritevoli di essere vissute. Lui non vive in un mondo tutto suo, ma esattamente nel mondo di tutti. E' un po' il giullare del borgo che porta goccioline di allegria qua e la insieme a generose concessioni di timidezza che interrogano.  

Accade tutto precipitosamente, come fosse un riflesso degli stati dell'anima di ognuno. E' esilarante e imbambolato dalla musica, Alessandro può essere travolgente e incantatore, riflessivo e trascinatore. Così accade che diventa il capo degli ultrà della squadra del posto, o il presentatore di uno dei festival musicali e culturali più grandi del sud Italia. E' l’amico conteso da tutta la compagnia, come un affidabile intrattenitore. Ad esempio, domina il palco del ‘Meeting del Mare’ come se lo facesse da una vita. Alessandro e la sua intoccabile bicicletta bianca e blu li trovi ovunque a Marina di Camerota. Lui, indipendente e vigile anche quando ha il capo chino e l’occhio distratto, ti guarda e sa dove andare per trovarti anche soltanto per un saluto, una imitazione o una rapida presentazione di un programma televisivo. Infaticabile trasformista, si sveste e traveste in continuazione. Indossa i panni di Carlo Conti, Paolo Bonolis, Pippo Baudo e Mike Bongiorno. Si fa passare gentilmente i microfoni alle manifestazioni e il megafono dai tifosi. Fa impazzire la folla che lo acclama. Poi riprende la bicicletta e torna alla macelleria del papà. Giovanni e Carmen, la madre, l'hanno sempre lasciato libero di scegliere, di andare. E, nella crescita di Alessandro, è evidente il segno straordinario del loro amore. Come della sorella Giusy, più piccola di qualche anno. Rimbalzando, come fa lui, di palo in frasca, si stava quasi per rischiare di dimenticare un particolare: dalla macelleria si sposta spesso alla ricevitoria della piazza. Attende che si fa sera ed entra in chiesa per leggere il Vangelo. «Una pagina al giorno, a volte anche due», dice.

 

I suoi due migliori amici sono Michele e Giuseppe. Con loro il sabato sera esce per andare a mangiare la pizza e, durante la settimana, al mattino, si incontrano sull'autobus che li accompagna a scuola. Racconta loro i suoi sogni: «Abbracciare il Papa e presentare il Festival di Sanremo». Il primo è bello che compiuto. «Vuoi vedere che Alessandro incontra il Papa?», ha detto papà Giovanni a sua moglie Carmen appresa la notizia che una corriera avrebbe accompagnato i ragazzi a piazza San Pietro. Ecco fatto: Alessandro lo vede passare e si immobilizza. E' incantato dalla dolcezza di quell'uomo. E lui, come se avesse percepito il grande desiderio di Alessandro, lo chiama a se. Gli indica con la mano di avvicinarsi. Ad Alessandro tremano le gambe, gira il capo verso la sua maestra come a chiedere: e ora cosa faccio? Ricevuto il consenso dall'educatrice, si precipita a realizzare il suo sogno. Dalle mani di Bergoglio ha ricevuto una corona. Quel rosario, a casa di Alessandro, è diventato una reliquia super sorvegliata. La custodia porta lo stemma del Vaticano ed è appesa vicino alla fotografia. «Non la fa toccare a nessuno», spiega la mamma. «Dopo l’abbraccio con il Papa mi ha telefonato - racconta Giovanni, il papà - e dalla voce mi sono immediatamente accorto che qualcosa di grande era accaduto. Mi ha lasciato senza parole». 

 

Un altro salterello ed eccoci al suo computer. Pieno, zeppo di immagini del festival della canzone italiana. Dalle edizioni in bianco a nero a quelle più recenti. Conosce a memoria i presentatori e li abbina perfettamente all’anno nel quale hanno calcato il palco del teatro ‘Ariston’. Sogna un giorno si salirci anche lui e, chissà, che non si avveri anche questo di sogno. Alessandro è l'allegria che passeggia tra i vicoletti del borgo marino cilentano.«Non lo devi tener d’occhio - racconta chi lo conosce - è lui che sa sempre tu dove ti trovi, anche se tra te e lui c’è di mezzo un palazzo di venti piani». Alessandro è un cuoco apprendista, un cameriere, il portiere di un hotel: nella cucina della scuola - frequenta l’istituto alberghiero di Vallo Scalo - con il cappello da chef prepara pietanze deliziose e i suoi video fanno impazzire la rete. Alessandro lo trovi lì, in quel paesino di pescatori, quando la vita ti interroga e tu vuoi provare a dare una risposta di senso. 

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